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Archibugi, Francesca.

Regista, sceneggiatrice e attrice cinematografica italiana. Nel 1979 fu scelta per recitare nello sceneggiato televisivo Le affinità elettive di Gianni Amico, tratto dall'omonimo romanzo di Goethe. Dal 1980 frequentò il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dove si diplomò nel 1983. Dopo aver interpretato La caduta degli angeli ribelli (1981) di Marco Tullio Giordana, realizzò alcuni cortometraggi (Riflesso condizionato, Lo stato delle cose, La guerra è appena finita, Il vestito più bello, Un sogno truffato, La piccola avventura) e debuttò come sceneggiatrice nella pellicola La cintura (1989) di Giuliana Gamba. Nel 1988 esordì con il lungometraggio Mignon è partita, in cui tratteggiò il disagio adolescenziale nel vivere quotidiano con una straordinaria forza narrativa ed espressiva. Il film, che venne subito notato dalla critica per la valida sceneggiatura (scritta dalla stessa A.) e per l'abile direzione degli attori, quasi tutti bambini o adolescenti, ottenne due David di Donatello e due Nastri d'Argento per la miglior regia esordiente e la migliore sceneggiatura. Regista di indubbio talento, la A. successivamente diresse e sceneggiò Verso sera (1990), che si aggiudicò il David di Donatello per il miglior film; Il grande cocomero (1993) - che partecipò al Festival di Cannes del 1993 nella sezione "Un certain regard" ed ebbe due David di Donatello e due Nastri d'Argento per il miglior film e la migliore sceneggiatura -, tratto dal saggio Una concretissima utopia del neuropsichiatra Marco Lombardo Radice; Con gli occhi chiusi (1994), tratto dall'omonimo romanzo di Federico Tozzi; La strana storia di Banda Sonora (1997); L'albero delle pere (1998); Domani (2001); Un altro mondo è possibile (2001), film collettivo girato insieme ad altri registi italiani, sulle manifestazioni contro il G8 di Genova; Lezioni di volo (2005) (n. Roma 1961).